É inutile negarlo, l’azienda spagnola fondata da Amancio Ortega ha stravolto completamente l’industria della moda, riscrivendo e rivoluzionando di fatto le regole del fashion system. Il fenomeno Zara nel corso di pochi anni è diventato di portata internazionale, trasformandosi in un vero e proprio colosso nel mondo del fast fashion.
Sono infatti numerosi i brand che, seguendo la scia del brand spagnolo ha implementato nuove strategie di marketing e comunicazione, nuove organizzazioni dei punti vendita e stagionalità differenti rispetto a quelle standard all’interno del panorama della moda.
Studiando meticolosamente i grandi artisti italiani e prendendo ispirazione da questi ultimi, Mr Zara è riuscito a dare vita ad una moda dal carattere determinato, trasversale ed inclusivo, accessibile a tutti, offrendo dunque ad un prezzo contenuto dei capi al passo con le ultime tendenze, al punto che il suo gruppo di distribuzione di moda è diventato il più grande rivenditore nel suo settore al mondo.
Più nello specifico, il gruppo Inditex al giorno d’oggi comprende ben 8 formati commerciali (Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe), ma di certo, il grosso delle vendite proviene proprio da Zara (le sue vendite costituiscono il 73% dell’intero gruppo).
Numeri che ci consentono di comprendere che si tratti a tutti gli effetti di un colosso nel mondo del fast fashion, ed in quanto tale necessita di un costante aggiornamento in termini evolutivi nei confronti della concorrenza.
Proprio nell’ultimo anno infatti, il colosso spagnolo ha intrapreso una strategia di rebranding a partire dai prezzi, al fine di conquistare e garantirsi una posizione più elevata rispetto all’attuale, anche in termini di qualità.
Zara punta all’alta moda: ecco cosa prevede la nuova operazione di rebranding
Secondo quanto riportato da un’analisi effettuata e pubblicata da BoF, l’azienda starebbe infatti pensando ad uno slancio significativo per portare il brand ancora più in alto.
L’iniziativa sarebbe stata intrapresa da Marta Ortega, figlia del fondatore del gruppo Inditex, che già da un anno è stata eletta presidente non esecutivo, ed affianca il CEO Oscar Maceiras, ed ha già apportato delle modifiche più che positive e di notevole crescita per la definizione del marchio.
Infatti, grazie al suo lavoro, il gruppo avrebbe registrato un + 50% delle azioni Inditex e l’anno di vendite più forte di sempre nel 2022. Ma in che modo?
La sua strategia mira ad accelerare l’operazione verso l’high fashion
Nonostante la dura inflazione, il gruppo Inditex ha aumentato notevolmente i prezzi; e questo meticoloso lavoro sull’immagine del brand, se da una parte ha condotto i clienti più sensibili ai costi ad allontanarsi dall’acquisto, dall’altra si è configurato a tutti gli effetti un investimento strategico che ha condotto gli acquirenti aspirazionali verso un maggiore interesse al marchio, in quanto è riuscirebbe ad attribuire maggiore forza all’idea che Zara non venda solo vestiti, ma moda.
Ma cosa prevede nello specifico questa scalata verso l’alta moda?
Più nello specifico, il gruppo Inditex avrebbe fatto leva su una crescente cura dei negozi locati in posizioni di rilievo (come ad esempio quello in rue de Rivoli a Parigi) e, al contempo, avrebbe chiuso e dunque sacrificato i punti vendita più piccoli.
Ma non è finita qui. Per quest’anno, la Ortega avrebbe pensato di sostituire le etichette antitaccheggio con delle etichette RFID cucite direttamente sui capi, in modo tale da riuscire a ridurre in maniera netta i tempi di attesa la folla all’interno dei punti vendita, le lunghe code di clienti, ed anche i tempi di attesa alle casse automatiche.
Tuttavia, nulla è ancora certo, e per il momento, il gruppo si continuerà a focalizzare sensibilmente sulla massima qualità dei prodotti a prezzi ancora accessibili e stabili.