Nel vasto panorama dei prodotti di bellezza, pochi sono sinonimo di lusso e qualità come quelli proposti da Charlotte Tilbury. Confezioni eleganti, ingredienti di alta qualità e risultati impeccabili caratterizzano i prodotti di questo marchio, con un prezzo spesso in linea con l’esclusività che essi promettono. Recentemente, Fanni Make up ha sollevato il sipario su una rivelazione sorprendente che potrebbe farci rivalutare le nostre scelte di beauty: la cipria di Charlotte Tilbury condivide molto più di quanto ci aspettassimo con un’alternativa più accessibile e altrettanto efficace.
La cipria di Charlotte Tilbury è un’icona nel mondo del makeup, elogiata per la sua texture compatta, la capacità di levigare la pelle e conferire quel finish inconfondibile. Questo prodotto è diventato sinonimo di lusso e sofisticatezza. Tuttavia, il prezzo, che si aggira intorno ai cinquanta euro, ha portato molte persone a interrogarsi sulla sua effettiva convenienza.
Come indica orgogliosamente il packaging, questa cipria sarebbe infatti prodotta in Italia, e la chiave per comprendere questa rivelazione di Fanny Make Up risiede proprio nell’origine in comune con un’altra cipria che ha catturato l’attenzione di molti appassionati di Beauty. Stiamo parlando della Close Up Smoothing Press Powder di NABLA. Una cipria che, allo stesso modo, promette levigatezza, compattezza e risultati straordinari sul nostro viso.
Ingredienti identici, provenienza comune e una sorprendente similitudine nella formulazione mettono così in luce la connessione tra i due prodotti. Mentre Charlotte Tilbury offre 8 grammi di prodotto, Nabla supera le aspettative fornendo 11,5 grammi a un prezzo che è meno della metà di quello della sua controparte lussuosa.
Oltre l’etichetta: cosa c’è dietro al velo del lusso
Pare che entrambe le proposte proverrebbero dalla stessa fabbrica, la Intercos S.p.A., con sede in Italia. Questa azienda italiana svolge un ruolo fondamentale a livello globale per molti marchi che scelgono di affidare la produzione di una vasta gamma di prodotti cosmetici, molti dei quali trovano spazio sugli scaffali di noti rivenditori come Sephora.
Lo scambio di materie prime, sviluppatori chimici e formule tra diversi marchi dà di conseguenza origine a prodotti simili con leggere variazioni; un fenomeno non inconsueto che, tuttavia, stimola riflessioni sull’effettivo valore intrinseco attribuito ai marchi di lusso.
Quando parliamo di brand come Nabla e Charlotte Tilbury, il processo creativo non si ferma alla formulazione del prodotto. I clienti hanno infatti sì la possibilità di personalizzare le formule proposte dalla InterCos, ma anche il packaging, il marketing e altri fattori incidono significativamente sul prezzo finale. L’importanza di un packaging di qualità, ad esempio, può giustificare differenze di prezzo anche se i prodotti sono essenzialmente gli stessi.
Questa consapevolezza crescente tra i consumatori potrebbe pertanto segnare un cambiamento significativo nel paradigma del beauty, spingendo verso una maggiore valorizzazione dell’efficacia reale del prodotto rispetto al prestigio del marchio. Anche perché alla fine, l’esperienza di bellezza autentica potrebbe risiedere davvero negli occhi di sa guardare oltre alle etichette di lusso e apprezzare le sottostanti eccellenze e qualità intrinseche dei prodotti, a prescindere dal nome sul packaging.