I trattamenti antiage sono delle terapie ad impatto che tendono a dare alla nostra pelle un ringiovanimento immediato. Ma sono realmente tutti sicuri?
In realtà, non sempre trattare le rughe con le soluzioni anti-età conduce a buoni risultati. E, se lo fa, spesso si tratta di risultati fortemente temporanei, che tendono a svanire in breve tempo.
Proprio per questo motivo vedremo ora quali sono i trattamenti antirughe più comuni e per quale motivo dovreste avvicinarvi ad essi con un po’ di cautela, evitando di credere nei miracoli e costruendo invece un percorso di miglioramento delle condizioni di salute della vostra pelle che sia più sostenibile e adatto ad ogni tipologia e fascia di età.
Quali sono i trattamenti antiage più comuni e perché dovreste fare attenzione
I trattamenti antiage più comuni sono i peeling chimici, il needling, la microdermoabrasione, il laser e l’IPL. Si tratta di soluzioni che possono essere trovate in qualsiasi tipo di centro estetico, e che spesso vengono proposte alle clienti con la promessa di risultati davvero straordinari. È così?
L’effetto immediato dei trattamenti antirughe è indiscutibilmente positivo. Queste soluzioni migliorano infatti la grana della pelle, riducono la dilatazione dei pori, rendono meno profonde le rughe e più uniforme il colorito.
Si tratta pertanto di un effetto sicuramente gradito da parte delle donne che, proprio per questa percezione, hanno l’impressione che il trattamento antiage sia stato straordinariamente efficace.
C’è però un “ma”. Il risultato di questi trattamenti antietà dura poco e le conseguenze nel tempo sono meno positive di quanto si possa pensare.
Cosa succede con i trattamenti antiage
La verità che la nostra pelle dispone di una capacità di rigenerazione limitata. In conseguenza di ciò, quando il trattamento antirughe danneggia la propria pelle, si attiva una risposta infiammatoria e si attiva un nuovo turnover cellulare, con una doppia conseguenza:
- si avvia un processo di riparazione che comporta un nuovo strato di cute in superficie e un nuovo collagene nel derma, di tipo fibrotico, rigido e poco elastico;
- si consuma la riserva funzionale, cioè la capacità della nostra pelle di generare nuovi strati di pelle.
Insomma, stimolare il turnover cellulare con trattamenti aggressivi corre il rischio di creare più danni che benefici, favorendo una pelle secca, sottile, poco elastica, molto sensibile.
Quindi, cosa fare?
La soluzione non può che essere quella di procedere con la scelta di un giusto trattamenti antiage che sia personalizzato per il proprio tipo di pelle, sia poco aggressivo e contenga solamente ingredienti naturali.
Il risultato sul breve termine potrebbe essere meno evidente rispetto ai trattamenti più intensi, ma sul lungo termine la vostra pelle ne trarrà certo giovamento e apparirà molto più compatta, luminosa e giovane!