Il rafano indiano, o moringa, è una pianta largamente utilizzata nella medicina tradizionale, ora in grado di ottenere un meritato riconoscimento in tutto il mondo per i suoi numerosi benefici. Ma di cosa si tratta?
Il rafano indiano è un piccolo albero originario del subcontinente indiano, le cui foglie sono molto nutrienti e ricche di vitamine e minerali. Contengono di fatti quantità significative di vitamina C, vitamina A, calcio, potassio, ferro e proteine, con una miniera di energia nutrizionale che può aiutare a rafforzare il sistema immunitario.
Ma non è tutto: il rafano indiano contiene infatti potenti antiossidanti che possono aiutare a combattere l’infiammazione e a proteggere dallo stress ossidativo, svolgendo così un contributo fondamentale nel ridurre il rischio di malattie croniche come quelle cardiache e il diabete.
Inoltre, è stato dimostrato che il rafano indiano ha proprietà antinfiammatorie che possono alleviare i sintomi associati a patologie come l’artrite. I suoi composti naturali agiscono insieme per ridurre il dolore e il gonfiore, promuovendo la salute delle articolazioni. Oltre al suo profilo nutrizionale e ai suoi effetti antinfiammatori, il rafano indiano può anche aiutare la digestione ed è stato tradizionalmente utilizzato come rimedio per problemi digestivi come gonfiore, costipazione e ulcere gastriche.
Come si usa il rafano indiano?
Il rafano indiano è un ingrediente molto versatile che può essere impiegato in tanti modi. Uno di questi è di tipo culinario: si può usare il rafano indiano come spezia o condimento: basterà grattugiarlo finemente e cospargerlo su insalate, zuppe o verdure arrosto per dare un tocco di sapore in più. Il gusto pepato del rafano indiano aggiunge profondità e sapore a qualsiasi piatto.
È inoltre possibile ottenere una pasta saporita mescolando il rafano indiano con altri ingredienti come aglio, zenzero e succo di limone: a sua volta questa pasta può essere utilizzata come condimento per panini o altri piatti, e funziona molto bene anche come marinata per carni o tofu prima della cottura alla griglia o al forno.
Un altro modo per utilizzare il rafano indiano è incorporarlo nelle salse e negli intingoli. Mescolatelo alla maionese o allo yogurt greco per ottenere una salsina piccante che si abbina perfettamente alle patatine o alle verdure crude.
Moringa, dalla pianta non si butta via niente (o quasi)
Una delle principali particolarità che riveste la Moringa, è che di questa pianta non si butta praticamente via nulla. Le foglie, le radici e i baccelli non maturi sono infatti consumati come una verdura, anche se spesso le foglie vengono utilizzate essiccate e macinate in polvere, favorendo così la trasformazione in un pratico condimento.
Dai semi è inoltre possibile ottenere un olio dolce, che non diventa rancido. In alternativa, i semi si possono anche consumare crudi, arrostiti, in polvere o immersi nel tè. La pasta di semi di Moringa è anche utilizzata per purificare l’acqua!