I prodotti proteici vengono spesso pubblicizzati come un indispensabile punto di riferimento per gli integratori alimentari e per la buona salute: con le loro promesse di aumento muscolare, perdita di peso e miglioramento delle prestazioni, questi prodotti sono diventati di gran moda non solamente nelle palestre, quanto anche nei supermercati che – di fatti – abbondano di prodotti arricchiti di proteine.
Ma siamo sicuri che convengano? I prodotti proteici, che costano di più rispetto alle loro versioni “normali”, fanno davvero bene alla salute?Per prima cosa, cerchiamo di definire che cosa sono: si tratta – in parole povere – di alimenti o integratori specificamente progettati e commercializzati per fornire un’elevata quantità di proteine.
Questi prodotti sono disponibili in varie forme tra cui polveri, barrette, frullati e persino pasti pronti. Spesso contengono diverse fonti proteiche, come il siero del latte, la caseina, la soia o le proteine di origine vegetale come i piselli o la canapa.
Lo scopo principale del consumo di prodotti proteici è quello di favorire la crescita e la riparazione muscolare: le proteine sono infatti essenziali per il nostro organismo, visto e considerato che svolgono un ruolo cruciale nella costruzione e nella riparazione dei tessuti. Inoltre, aiutano a regolare gli ormoni e gli enzimi che controllano varie funzioni corporee.
Gli alimenti HP (High Protein) spopolano nei supermercati
Con queste premesse – forse – non stupisce che sempre più prodotti high protein stiano spopolando nei supermercati, dove oramai non si trovano più solamente le barrette proteiche, quanto anche yogurt, dessert, bevande, pancake, piadine, pizze e tanto altro ancora.
Ma convengono davvero?
Per scoprirlo, bisogna fare un confronto tra le versioni proteiche e quelle normali.
Ad esempio, la mozzarella proteica di Granarolo contiene il 20% di proteine a un prezzo di 14 euro al kg ed è più o meno analoga alla mozzarella fresca dello stesso marchio, che di proteine ne contiene il 17%, ma non è comunque equiparabile a causa del fatto che viene pur sempre preparata con un latte di alta qualità.
Prendendo come primo riferimento il formaggio Leerdammer, le fettine sono proposte in versione proteica con il 29,5% di proteine contro il 24,5% della versione normale. Cresce anche la quota di proteine del formaggio spalmabile Philadelphia Protein, per l’11% rispetto al 3,7% della versione normale.
Passando ai prodotti da forno, i cracker proteici alla soia Misura contengono il 15% di proteine, ma si può ottenere un 13% di proteine con quelli integrali della Coop, che non sono venduti come HP e hanno un prezzo inferiore di quasi 2 euro al kg.
L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, con l’impressione che per i prodotti proteici si paghi molto in più, ma la differenza di proteine con i prodotti non HP non sia sempre così rilevante. È così.
La ragione dei prodotti proteici
Effettivamente, ancora una volta non possiamo che porre l’enfasi sul fatto che nella maggior parte dei casi, l’accento sui prodotti alimentari HP non abbia alcuna ragione d’essere soprattutto se si bada al concetto di dimagrimento.
Inoltre, anche chi vuole optare per una dieta più proteica per stimolare la crescita della massa muscolare dovrebbe pur sempre tenere in considerazione che l’apporto energetico dell’uomo dovrebbe essere fornito per il 10-15% da proteine e che il fabbisogno proteico è di circa ‘0,8 grammi per kg di peso corporeo. Un fabbisogno che può essere soddisfatto mangiando cibo poco trasformato, senza grandi problemi.
Ma allora nei confronti di chi vanno rivolti questi prodotti?
Probabilmente, i principali beneficiari potrebbero essere gli anziani malnutriti. Per gli altri, questi prodotti – più costosi dei normali – rischiano di essere poco benefici rispetto agli effettivi pregiudizi in termini di portafoglio…