Tutti amano Zara, ma vi siete mai chiesti come mai riscuota così tanto successo? Le motivazioni non sono difficili da intuire
Zara è, a mani basse, la catena di negozi di abbigliamento più frequentata in assoluto e i motivi sono assolutamente più radicati di quel che si possa pensare. Il colosso fondato da Amancio Ortega (considerato, a tutti gli effetti, uno tra gli uomini più ricchi al mondo) ha più volte rivisto le sue strategie di marketing e comunicazione, scrivendo la storia della moda con un successo senza precedenti.
Le ragioni più semplici ed evidenti a tutti risiedono sicuramente nella tipologia di capi proposti. Parliamo, infatti, di vestiti sempre al passo con le tendenze del momento e con un rapporto qualità-prezzo, in linea di massima, sempre abbordabile. Questo in quanto, secondo molti, la catena tenderebbe molto a replicare le proposte dei brand d’alta moda, presentandole poi in commercio con dei costi decisamente più alla mano. Ma il successo di Zara non è limitabile solo a questi due basilari punti.
Si può azzardare un’evidente constatazione: la grande catena ha totalmente riscritto le regole del mercato, sotto certi aspetti in modo anche più stimolante per il mondo della moda, ma d’altra parte assolutamente troppo fast, andando quindi a minare le fondamenta dell’intero sistema. Vi spieghiamo nel dettaglio come agisce il colosso Inditex (di cui rappresenta il 73% del fatturato), dandovi anche alcuni dettagli sul funzionamento di certi meccanismi nel settore fashion.
Zara, ecco perché ci vanno sempre tutti
Cerchiamo di analizzare insieme per punti come Zara propone i suoi prodotti, non solo nei confronti dei buyers, ma anche verso lo stesso consumatore finale che, quasi non rendendosene conto, sotto sta ad alcune dinamiche che lo spingono inconsapevolmente (ma sapientemente) all’acquisto.
Lavora su un modello prontista
Il mondo della moda ha sempre lavorato con grande anticipo alla realizzazione delle collezioni. La maggior parte dei brand, infatti, sviluppa le linee almeno un anno prima: di conseguenza, quest’inverno realizzeranno le collezioni direttamente per l’inverno 2024. Tra la presentazione e l’acquisto da parte dei buyers, dunque, passano quindi in media circa sei mesi.
Zara ha soppiantato totalmente questa procedura, adottando il cosiddetto modello prontista: proprio per questo motivo, arriva a saltare un periodo di circa 3 mesi (che nella moda, è davvero molto esteso), pensando quest’inverno già ad una linea per l’estate 2024 (e che arriverà negli store già intorno a marzo, in vista dei saldi).
Possiede dei negozi di proprietà
Questo fattore non è affatto da sottovalutare in quanto consente alla catena di saltare un importante passaggio tra produzione e vendita, velocizzando sui tempi, ma anche risparmiando molto sui costi.
Inoltre, non è tanto la vendita di vestiti la grande forza della catena attualmente, quanto il suo pregiatissimo patrimonio immobiliare. In questi anni di grande successo, infatti, Zara ha acquistato punti vendita immensi e, soprattutto, nelle zone più forti e suggestive di tutto il mondo (basti pensare a quello di quello in rue de Rivoli nel cuore di Parigi).
Organizzazione interna strategica
Possedere degli store fisici di proprietà e non franchising, inoltre, costituisce anche un modo per rendere più diretto il rapporto con i consumatori finali. Questi ultimi, infatti, riescono più facilmente a fornire dei feedback in merito alla merce, dunque dando un’idea alla catena sull’andamento della collezione.
C’è, però, un altro importante fattore da considerare: quante volte vi è capitato di entrare in un punto vendita Zara, innamorarvi di un capo ma non poterlo acquistare sul momento e, tornati dopo qualche giorno, non ritrovarlo più?
Si tratta di una vera e propria strategia adottata dalla catena, che sposta frequentemente la merca da uno store all’altro per dare l’idea al consumatore di un continuo rifornimento, ma anche per spingerlo a cogliere un’occasione che, un domani, potrebbe anche non essere più così a portata.
Lavoro su quantità e risparmio su manodopera
Spesso e volentieri grandi quantità implicano maggiore facilità nella gestione dei prezzi. Per non parlare del fatto che, da un po’ di tempo a questa parte, ha ampliato e spostato i suoi centri di produzione: dal limitarsi solo al Portogallo (Stato europeo con i costi di manodopera più bassa insieme alla Romania), la catena si è ampliata in Cina, Bangladesh e Vietnam.
Insomma, una serie di scelte strategiche (più o meno discutibili) che l’hanno portata a un successo senza precedenti.