Le donne giapponesi sono sempre state guardate con una certa ammirazione dalle occidentali per via della loro capacità di sapersi truccare.
Complici i canoni estetici tipici del Sol Levante, nonché l’ossessione delle donne asiatiche per la cura della pelle, il Giappone è diventato a tutti gli effetti la nuova frontiera dell’estetica, capace di alternare i benefici dei prodotti più retrò con le potenzialità fatte proprie dalle nuove tecniche. Da questa sintesi è nata la cosiddetta Paper Mask (il cui significato letterale è appunto “maschera di carta” o più comunemente definita, maschera in stoffa).
Si tratta di un velo in fibra naturale che si applica direttamente sul viso lasciando liberi soltanto occhi e labbra.
Se fino a qualche mese fa per realizzare una buona maschera ci si affidava a impacchi di argilla, a soluzioni estremamente commerciali come le maschere in confezione monodose e a composti naturali, ora il gentil sesso potrà contare su una valida alternativa che impiega sieri e lozioni ben precise.
Le sostanze impregnate nella Paper Mask sono solitamente naturali (aloe vera, acido ialuronico, olio di Argan e tè verde) e penetrano fino in profondità, nutrendo la pelle e rafforzandone l’elasticità.
L’umidità rimane una costante, e proprio questa umidità del panno favorisce la dilatazione dei pori: in questo modo le sostanze attive contenute nella maschera raggiungono l’interno della pelle in tempi davvero brevi e con un’efficacia incredibile.
Se applicata frequentemente e se lasciata in posa per almeno 15-20 minuti – a seconda di quelle che sono le indicazioni riportate sulle diverse confezioni – la Paper Mask produrrà dei benefici visibili sin dalla prima applicazione: sarà impossibile non accorgersi, già solo dopo la prima seduta, di un viso più idratato, più tonico, omogeneo e luminoso!
Tra l’altro, a differenza delle maschere più tradizionali, le diverse varietà di Paper Mask non hanno alcun bisogno di risciacqui e tanto meno di ulteriore detersione, rendendosi comode anche per questo piccolo particolare. Inoltre, non seccandosi (al contrario dei prodotti in crema), le maschere “su tela” tendono a rimanere più a lungo a contatto con la pelle, rafforzando quella che è la loro azione benefica.
Ciò non significa che tutte le altre maschere vadano messe in un angolo, ma che più semplicemente le maschere “alla giapponese” andrebbero considerate come una validissima alternativa!
Anche se girare per casa con una maschera di carta sul viso non rappresenta certo una visione celestiale – perché di fatto si assomiglierà a un fantasma – il giovamento che ne trarrete sarà immediato: il pregio delle maschere in tessuto, che ormai è possibile trovare sul mercato con una certa facilità, sta proprio nel sapersi rivelare una soluzione antiage piuttosto veloce in quanto ad azione.
Le Paper Mask, quindi, sono in grado di ritemprare la pelle anche dopo periodi in cui questa è stata messa a dura prova, come ad esempio dopo un’intensa esposizione ai raggi solari: il motivo è semplice ed è legato alle loro capacità di idratare in profondità, di rendere più luminoso l’incarnato e di preparare il viso ad eventuali trattamenti di make up.
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