Cresce rapidamente ovunque, anche in vaso, ed è una generosa farmacia naturale in caso di insonnia, gastrite e cefalea.
La melissa è una pianta erbacea perenne della famiglia della menta, con fusti a ciuffi e grandi foglie verde brillante dal bordo seghettato.
Da giugno a settembre produce fiori gialli che diventano poi bianchi o rosa, ottimi tra l’altro, da aggiungere alle insalate.
Il suo nome, che deriva dal greco, significa “colei che dà miele”: un tempo, infatti, veniva strofinata sui favi per stimolare la produzione di miele.
Ad ogni modo, è una pianta medicinale resistente e facilissima da coltivare.
Richiede poche cure ma ci ricambia con molteplici usi curativi:
Ansia
1. E’ tradizionalmente prescritta (sia sotto forma di pasticche che di insusi) per il suo delicato effetto distensivo e, senza dubbio, è indicata per trattare gli stati di ansietà che si manifestano insieme a mal di testa, insonnia e spossatezza (—> LEGGETE ANCHE QUI<—).
Insonnia
2. Se si fa fatica a dormire, per esempio, si potrebbe provare un’infusione ottenuta facendo bollire un cucchiaio di foglie di melissa essiccate in una tazza d’acqua, filtrarla e berla calda o tiepida prima di andare a coricarsi.
Stomaco
3. La melissa è anche un valido rimedio per i problemi a carico dello stomaco: combatte la nausea e riduce la flatulenza e i crampi. In questo caso, il suo infuso va assunto subito dopo i pasti.
Memoria
4. Tale pianta inoltre, è eccellente per gli studenti sotto esame e per tutte le persone che svolgono una professione intellettuale e che accusano l’attacco della stanchezza: essa aumenta la concentrazione e la memoria soprattutto nelle situazioni di particolare pressione emotiva, come esami o test d’ammissione. In questi casi, si possono strofinare foglie fresche di melissa sulle tempie o si può utilizzare il suo olio essenziale: basta versare 2 gocce di melissa e 2 gocce di olio bergamotto su un fazzoletto di cotone e inalare la fragranza più volte al giorno.
Infezioni
5. I polifenoli della melissa curano anche tutte le infezioni virali a carico delle mucose, come l’herpes labiale e in particolare le infezioni genitourinarie, come candida e cistite; in quest’ultimo caso, si utilizza l’infuso per i semicupi. Poi si mescola una noce di gel d’aloe vera con una goccia del suo olio essenziale e si applica il preparato 2-3 volte al giorno sulla zona interessata: riduce il rossore e il prurito grazie alle proprietà antivirali della pianta, senza aggredire la mucosa.
Curiosità e consigli.
Come tutto nella vita, anche la melissa ha le sue controindicazioni.
Ne è sconsigliato infatti l’uso a chi soffre di ipotiroidismo o ha disfunzioni tiroidee in generale, ma solo perché l’effetto di questa pianta potrebbe interferire con i medicinali, riducendone gli effetti.
Allo stesso modo, chi soffre di disturbi riguardanti gli occhi e la vista, come ad esempio la pressione alta o il glaucoma, dovrebbe evitare l’uso di olio essenziale di melissa che potrebbe appunto aumentare la pressione endoculare.
A parte tali piccole accortezze, il miglior modo per assumere melissa senza avere problemi è l’insufo, che trovate tranquillamente in erboresteria. Se invece volete usare tale pianta medicinale come curativo, allora, per essere sicuri delle dosi da assumere, rivolgetevi ad esperti del settore.