La formula all you can wear ha convinto migliaia di ragazzi a radunarsi tutti a Milano. Come funziona

La nuova iniziativa offerta dalla città di Milano ha ottenuto un grandissimo successo: ecco in cosa consiste la cosiddetta all you can wear.

Chi di noi non ha mai sentito parlare del concetto di all you can eat? Numerosi ristoranti, soprattutto di cucina orientale, offrono regolarmente questa iniziativa. In poche parole si ha la possibilità di pagare una cifra fissa, a prescindere dalla quantità di cibo ordinata. Ecco, qualcuno ha pensato bene di applicare lo stesso sistema all’abbigliamento.

donna con vestiti
Alla scoperta dell’evento all you can wear – estetista.it

Si parla infatti di all you can wear, un’iniziativa che ha da subito dimostrato un enorme interessamento, soprattutto da parte dei più giovani. E’ partito tutto dalla città di Milano, che pochi giorni fa ha messo in piedi un evento incredibile, radunando migliaia e migliaia di persone. Ma scopriamo esattamente come funziona.

Alla scoperta di all you can wear

La rivoluzionaria iniziativa, svoltasi il 9 e il 10 settembre a Milano, ha catturato l’attenzione di moltissimi ragazzi, che si sono messi in fila per riuscire ad accaparrarsi quanti più capi d’abbigliamento possibile. Infatti, come accennato in precedenza, all you can wear, si basa sul medesimo sistema di all you can eat.

uomo e donna in negozio
Alla scoperta dell’evento all you can wear – estetista.it

La lunga fila è cominciata già alle prime ore del mattino presso la sede di Di mano in mano, il negozio di compravendita che ha organizzato l’evento. Qui le persone hanno avuto la possibilità di farsi una scorpacciata di vestiti vintage e di seconda mano. Come? Semplice, all’ingresso viene data una borsa di tela, che può essere riempita fino all’orlo di capi di abbigliamento. A prescindere dalla quantità, tutti pagano la cifra fissa di 18 euro.

Nonostante sia stata un’idea molto criticata, ha riscosso un grandissimo successo, complice i video che sono stati caricati online, nella quale i vari influencer mostrano il proprio bottino. Queste clip diventate virali, hanno spinto ancora più persone a presentarsi all’evento. Infatti l’adesione è stata tale che gli organizzatori ne hanno prolungato la durata aprendo le porte anche il giorno successivo. Il negozio è rimasto aperto fino a quando le scorte non si sono esaurite.

Non si tratta però della prima iniziativa di questo genere. La prima, chiamata all you can read, risale al 2019, anche se quella volta, come si può dedurre dal nome, era rivolta esclusivamente al mondo dei libri. Dall’anno scorso invece, gli organizzatori hanno pensato bene di ampliare questo concetto includendo anche accessori e abbigliamento.

L’evento però non è stato privo di polemiche. Secondo i più critici quest’ultimo non farebbe altro che incentivare il consumismo e la mentalità dell’accumulo, soprattutto a causa della modica cifra, accessibile praticamente a chiunque. I fautori invece, promuovono il concetto di riuso tramite il quale si evita di buttare qualcosa che può essere riutilizzato da altre persone, tanto più che i capi sono spesso nuovi di pacca.

Nonostante la validità di entrambe le visioni, è fuori di dubbio che questo metodo possa davvero agevolare le persone che non hanno grande disponibilità e che vogliono avere nel loro guardaroba capi di qualità migliore, che altrimenti non potrebbero permettersi a prezzo pieno. Come in ogni ambito dunque, non si può demonizzare completamente una iniziativa che ha delle valide basi.

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