Sapevi che esistono diverse categorie di capelli ricci? Ecco lo schema che devi sempre tenere a mente per costruire un’haircare consapevole
Avete i capelli ricci ma proprio non riuscite a capire come prendervene cura? Cercate sempre prodotti nuovi per la vostra haircare ma non riuscite a trovare quelli perfetti per voi? In molti casi, è abbastanza comune: in pochi, infatti, hanno piena consapevolezza della propria tipologia di chioma e oggi siamo qui proprio per aiutarvi a fare chiarezza in tal senso.
Non tutti i ricci sono uguali e, su questo, non ci piove: tuttavia, ci vorrebbe una maggiore precisione nel classificare ogni tipologia di chioma per ciascuno di noi, in quanto solo con la giusta consapevolezza si può comprendere fino in fondo come prendersene cura e quali prodotti acquistare per un’ haircare ben ponderata. Ma come capire effettivamente quali ricci esistono davvero?
Intanto, osservate bene i vostri capelli, senza piega con spazzola o piastra: inoltre, cercate di dar loro modo di esprimere al massimo il loro potenziale, ad esempio con un taglio leggero e voluminoso, che non li appiattisca o appesantisca alterandone la forma (clicca qui per scoprire cosa chiedere al tuo parrucchiere). Cercate sempre di mantenerne il vigore con delle maschere specifiche, magari volte a mantenere l’elasticità delle ciocche intatta, soprattutto se molto danneggiate in partenza.
Capelli ricci, lo schema che li definisce tutti
Ebbene sì, l’elementare classificazione tra mossi e ricci è ormai obsoleta. I capelli di questa tipologia, possono presentare numerosissime varianti e, con esse, varia anche il modo di trattarli e fare styling. Ve le illustriamo con cura, partendo dalle tre macro categorie, per poi procedere con quelle più definite e specifiche.
Capelli mossi
La prima macro categoria che vi presentiamo è quella dei capelli mossi, ovvero quella sicuramente più blanda e gestibile, ma che non va comunque sottovalutata. A sua volta, questa categoria presenta tre diversi sottogruppi che analizziamo nel dettaglio.
- 2a: si tratta del sottogruppo con componente ondulata meno spiccata in assoluto. Parliamo, infatti, di onde estremamente leggere, quasi a confine con i capelli lisci.
- 2b: parliamo sempre di onde estremamente morbide, un po’ più definite delle precedenti, ma ancora molto blande.
- 2c: Tra i tre sottogruppi, è quello più vicino ai ricci veri e propri, ma parliamo sempre e comunque ancora di onde. Più definite ed elastiche rispetto alle precedenti
Ma come trattare i capelli mossi? In generale, prediligete sempre le pratiche che conferiscono volume, soprattutto all’altezza della cute. Lavate la chioma a testa in giù o, comunque, sollevando bene le radici con l’acqua non a massima pressione (tenderà ad appiattirle). Applicate sempre una maschera idratante, ma sempre soltanto sulle lunghezze per non intaccare ulteriormente le radici. A livello di styling, optate per prodotti in mousse o in gel, sempre a testa in giù e focalizzandovi molto sullo scrunching, che vi permetterà di dare ulteriore volume. Asciugate sempre con phone e diffusore (con aria tiepida).
Capelli ricci
La seconda categoria principe (e soprattutto intermedia) è quella dei capelli ricci, che comprende a sua volta altri tre specifici sottogruppi.
- 3a: parliamo dei capelli ricci più classici, ovvero quelli che di certo non sono soltanto ondulati, ma neanche al massimo della definizione.
- 3b: anche definiti ricci a spirale, sono il sottogruppo intermedio. Decisamente molto definiti, ma allo stesso tempo super elastici e flessibili.
- 3c: noti anche come ricci a cavatappi in quanto ricordano la simpatica forma di questo utensile. Già un po’ più complessi da gestire, in quanto a cavallo con la macro categoria successiva.
I capelli ricci sono richiedono indubbiamente una cura non da poco. Essendo solitamente molto voluminosi, consigliamo di utilizzare dosatori a biberon per applicare lo shampoo, onde evitare sprechi di prodotto. Inoltre, applicate sempre maschere e prodotti di styling dividendo la chioma ciocca per ciocca: il volume eccessivo della chioma, infatti, potrebbe portarvi a tralasciare qualche zona.
Non fatevi mai mancare il conditioner, che vi aiuterà a domarli e, ovviamente, la pratica dello scruntching, ma solo a capello bagnato. Asciugateli o all’aria (perfetto per non farli perdere di definizione) o con phon e diffusore, ma senza insistere troppo sulle singole ciocche, in quanto perderebbero di volume.
Capelli afro
Terzo macro gruppo che, a sua volta, contiene altri tre sottocategorie, è quella dei ricci afro. Sicuramente meno diffusi nel nostro Paese rispetto ai precedenti, meritano comunque un generoso approfondimento.
- 4a: i ricci afro più blandi, che ancora una volta richiamano la classica spirale, ma con motivi più definiti rispetto alle precedenti.
- 4b: intermedi, dove regna ancora una volta la spirale, ma in modalità decisamente più fitta ed elastica (non si smolleranno neanche tirandoli troppo).
- 4c: – ricci a spirale super fitta, i più sostenuti che si possano presentare in assoluto.
Vi diamo alcune indicazioni generali anche per lo styling di questa tipologia. In questo caso, se non avete particolari problematiche, potete talvolta procedere anche solo con il cowash, che sfrutta solo il balsamo per il lavaggio e che, quindi, permette di modulare meglio l’effetto crespo. Applicate sempre una maschera idratante (a base di olii e burri) e abbiate cura di pettinare bene ogni ciocca per evitare che si creino nodi ingestibili.
Passiamo, ora, a styling e asciugatura: prediligete prodotti in crema, da applicare senza fare scruntching, in quanto il vostro obiettivo è allungare i ricci e non restringerli. Asciugateli sempre con phon e diffusore ed aria tiepida, velocità moderata, senza toccarli troppo (dunque con movimenti piuttosto grossolani).