La moda continua a stupire con le sue particolari pensate dai riferimenti contemporanei e attuali, proprio come nel caso del brand di Bottega Veneta, che ha pensato attentamente alla nuova borsa da lanciare per la sua collezione.
Il mondo della moda è in continua evoluzione e trasformazione, si adatta facilmente a eventi di portata globale, tematiche incisorie e delicate, fino a proporre idee che siano capaci di riflettere diversi temi e politiche, che si possano rivelare d’ impatto e far attirare facilmente l’ attenzione. Da anni ormai, i temi a cui cercano di fare più attenzione le case di moda sono tanti e continuano a ispirare diversi marchi, spinti e ispirati a inserire nelle loro collezioni elementi estremamente impattanti e discutibili.
Stavolta, ad aver attirato l’ attenzione è stata una particolare borsa di Bottega Veneta, che ha fatto discutere molto sia per il suo aspetto che per il suo prezzo sorprendente. Un accessorio che si è rivelato essere l’ ennesima provocazione nel mondo della moda ma non solo.
La Brown Bag di Bottega Veneta
Stiamo parlando della Brown Bag, una nuova proposta del direttore creativo di Bottega Veneta Mathieu Blazy. La particolarità di questa borsa, è che pare essere stata ispirata all’ aspetto di un semplicissimo sacchetto di carta, dalle sostanziali differenze.
La qualità del prodotto, è dovuta soprattutto al suo materiale, infatti è realizzata completamente in pelle di Vitello con interno suede, disponibile nella colorazione kraft, un beije che richiama proprio il colore dei sacchetti di carta, con manici avvolti rifiniti, e completamente made in Italy.
Ma la domanda a questo punto sorge spontanea, quanto potrà mai costare un accessorio tanto semplice? Ebbene, la Brown Bag di Bottega Veneta costa ben 2000 euro per la versione più grande, mentre quella più piccola copre il costo di 1500 euro. L’ altra sostanziale differenza del brand che può valere tale prezzo, è anche quella di garantire una lunga durata delle borse, che possono essere aggiustate e ricondizionate a vita, grazie al programma Certificate of Craft.
Una provocazione o carenza di fantasia?
Bottega Veneta però non è l’ unico brand ad aver lanciato borse simili. Negli ultimi anni, ad aver adattato simili idee, ci sono stati altri brand, un noto esempio lo abbiamo già visto in passato con le diverse borse come la Trash Bag ispirata ai bustoni della spazzatura o la pochette a forma di bustina di patatine di Balenciaga, la pouchette ispirata alla borsa dell’ acqua calda di Burberry o ancora, la borsa Take Away di Yves Saint Laurent.
Ciò che fa discutere molto di queste borse, che appaiono all’ improvviso tra le nuove collezioni di molti brand di lusso, è il dibattito tra chi ritiene che siano sintomo di mancanza di idee e fantasia, che spinge a rifugiarsi nella mimesi di altri oggetti di cui sacchi, sacchetti, bustine, ecc. e di altri oggetti, mentre dall’ altra parte c’ è chi pensa che questi prodotti siano una provocazione per indurre alla riflessione verso tematiche come il riciclo, lo spreco e l’ importanza dell’ impatto che molti prodotti possono avere sull’ ambiente, ecc. Questo dibattito è ancora acceso, e il mondo della moda non si priva di lanciare prodotti che, anche come strategia di marketing, riescono a far parlare di sè ed attirare l’ attenzione in un modo o nell’ altro, diventando virali. Che non sappiano più cosa inventarsi?