Presente nell’organismo sotto forma di ione positivo, il Potassio, simbolo chimico K, ha una funzione imprescindibile per il corretto funzionamento delle cellule, del tessuto nervoso e dei muscoli. Immancabile nelle diete di adulti e bambini, questo elemento può però non sempre essere un alleato del nostro corpo ragion per cui, in determinati casi, è meglio non sovrabbondare con i cibi contenenti questo minerale.
Se infatti a seguito di analisi del sangue si riscontrasse una quantità di Potassio superiore ai livelli consigliati, è decisamente meglio ridurre l’apporto di questo elemento eliminando, o comunque riducendo, l’ingestione di cibi quali banane, kiwi, spinaci, fagioli, piselli, albicocche e arachidi, conosciuti per la loro abbondanza di Potassio.
Questa sostanza, in una situzione di normalità del nostro organismo, è molto utile per il corretto funzionamento delle cellule e per la funzionalità nervosa e muscolare, e l’eliminazione delle dosi in eccesso avviene generalmente tramite il sudore, le urine ed il transito intestinale. Nel caso però vi siano delle particolari condizioni nel quale versa il nostro corpo, il meccanismo di espulsione potrebbe non funzionare al meglio.
Si pensi ad esempio ad una dieta errata, all’utilizzo di alcuni farmaci o a delle malattie che interagiscono con i valori di minerali nel sangue: ecco che allora ci si potrebbe ritrovare con un accumulo di Potassio nell’organismo.
In questo caso si potrebbe parlare di iperkaliemia o iperpotassiemia, causata possibilmente da disfunzioni reali o da un uso spropositato di integratori di Potassio. Ovviamente il modo migliorare per riconoscere se ci si trova dinnanzi a questo genere di malattia è quello di compiere un esame del sangue e portarne i risultati al medico curante così che ne possa tempestivamente diagnosticare la presenza e fornire la cura adeguata.