È un albero di Natale particolare e… forse un po’ troppo particolare perfino per i gusti modaioli dei Milanesi, quello che Gucci ha scelto di installare in Galleria Vittorio Emanuele, laddove fino allo scorso anno c’era un abete colmo di cristalli Swarowski.
Effettivamente, a ben guardare, l’albero di Gucci è ben più eccentrico di quanto ci si potesse attendere: una vera e propria montagna di valigie impilate l’una sull’altra per creare una forma che richiami in qualche modo quella di un abete.
L’installazione è stata collocata qualche giorno fa sotto la cupola della Galleria Vittorio Emanuele, un punto focale per tutta la città, il salotto buono meneghino dove lo scorso anno c’era, come da tradizione (che a questo punto immaginiamo essere molto più gradita dalla città) un albero con migliaia di cristalli griffati Swaroski.
Una scelta discutibile e che non convince
Denominato The gift of love (Il dono dell’amore), l’albero è stato voluto dalla casa di moda milanese, che ha versato circa un milione di euro nelle casse di palazzo Marino per poterlo installare.
Naturalmente, fare delle valutazioni è ancora prematuro: l’abete è ancora in fase di allestimento ma quanto è stato finora visto non sembra aver contino praticamente nessuno. Le fotografie che sono state scattate domenica, quando si stava lavorando all’opera, hanno infatti acceso immediatamente le polemiche.
Qualcuno però invita alla prudenza, immaginando che una volta che l’albero sarà acceso e illuminato, l’effetto sarà sicuramente migliore. Per il momento, però, prevale la perplessità e lo sconcerto per aver installato un albero così particolare ed eccentrico in un luogo storico come la Galleria.
Non mancano però anche i commenti positivi. Qualcuno ha apprezzato la modernità, altri il simbolismo più modaiolo e folkloristico, piuttosto che quello più religioso. In ogni caso, molti invitano ad attendere la conclusione dei lavori per avere un’idea più concreta di quello che sarà, ricordando che dopo anni di alberi con Swarovski forse fosse proprio giusto il momento di cambiare.
Ad ogni modo, emerge anche una costante insoddisfazione dei cittadini sulle installazioni degli alberi di Natale promossi dalle autorità o dai privati. Basti ricordare cosa avvenne qualche anno fa a Roma con l’albero di Natale ribattezzato Spelacchio: un abete non troppo in forma e non troppo riccamente illuminato, che i cittadini romani guardarono all’inizio con un occhio di parziale disprezzo, per poi adottare un albero che ha contribuito – evidentemente, a modo suo – a fare il giro del mondo.