Ti sei mai guardata allo specchio notando la pelle del collo che cede, segnata da bande muscolari e rughe? Non sei la sola.
Il cosiddetto effetto tacchino del collo è una delle piccole sfide che l’invecchiamento porta con sé. E non riguarda solo chi ha una certa età: anche i più giovani possono trovarsi a lottare con il rilassamento del collo. Questo inestetismo, per quanto apparentemente innocuo, può creare un certo disagio, influenzando la percezione di sé e nostra autostima. Molte persone, infatti, si sentono quasi obbligate a nascondere il collo con sciarpe o dolcevita anche nelle stagioni meno fredde, pur di evitare di mostrare questo segno di cedimento.
Ma da cosa dipende esattamente? Un elemento determinante è il platisma, un muscolo sottile ma fondamentale, che si estende lungo la parte anteriore del collo e si collega a mandibola e clavicola. Questo muscolo, con il suo movimento e la sua tensione, incide sulla definizione del collo e del mento. Quando il platisma si contrae o si irrigidisce, tende a tirare verso il basso la pelle della mandibola e del collo, un po’ come se avesse una gravità tutta sua. Questa trazione non solo favorisce la comparsa delle rughe, ma porta anche a una perdita di definizione del contorno del viso, trasformando il collo in un’area soggetta a inestetismi che possono risultare particolarmente visibili.
Un platisma perennemente teso può poi incidere sulla salute e sulla tonicità della pelle del collo. La tensione cronica di questo muscolo agisce come una sorta di sabotatore delle fibre elastiche cutanee, indebolendole progressivamente. In questo modo, la pelle perde elasticità e diventa sempre più soggetta al rilassamento, un processo naturale, certo, ma che il platisma troppo contratto può decisamente accelerare. È proprio da questa combinazione di tensione muscolare e perdita di elasticità che nasce l’effetto “collo di tacchino”, con la comparsa delle antiestetiche corde del collo che conferiscono un aspetto invecchiato e trascurato.
Come si può rimediare? Una strategia efficace passa attraverso il rilassamento del platisma, che può essere ottenuto con diversi approcci. Ad esempio, semplici esercizi di stretching mirati a rilassare e allungare questo muscolo aiutano a contrastare la tensione e a restituire elasticità alla zona del collo. Anche un massaggio regolare è un toccasana per la muscolatura: favorisce la distensione, stimola la circolazione e aiuta la pelle a recuperare il suo tono naturale.
Per chi desidera un intervento un po’ più invasivo, esistono trattamenti estetici avanzati come le microiniezioni di botulino, che rilassano il platisma in modo mirato, o la radiofrequenza, che agisce stimolando la produzione di collagene e migliorando la compattezza cutanea. C’è una cosa però che diamo per scontato troppo spesso: mantenere una postura corretta è fondamentale. Una buona postura distribuisce il peso del capo in modo bilanciato e riduce la pressione costante sul platisma, contribuendo a mantenere il collo in forma.
Dunque, le possibili soluzioni sono tante e variano da caso a caso. L’importante è rivolgersi a un professionista per capire le cause del nostro “collo da tacchino” e capire come trattarlo!
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