La prima serata di Sanremo è volta al termine e si parla solo degli outfit di Chiara Ferragni: uno di questi non è poi così inedito…
La prima serata di Sanremo si è conclusa da poche ore e il web è letteralmente in subbuglio. Le esibizioni dei cantanti in gara hanno conquistato complessivamente il favore del pubblico a casa, ma anche i conduttori sono stati in grado di portare avanti lo show senza intoppi troppo significativi. In particolare, a stupire più di tutti è stata Chiara Ferragni, che ha affrontato la sua prima esperienza nella conduzione con estrema dignità…
La co-conduttrice del primo appuntamento sul Palco dell’Ariston ha davvero superato ogni aspettativa, sapendo affiancare i colleghi Amadeus e Gianni Morandi con grande abilità. Nonostante la sua agitazione fosse visibile ad occhio nudo, Chiara è riuscita a gestire tutto come voleva, facendosi portatrice di un messaggio molto importante: quello di normalizzare cose e situazioni che, col tempo, hanno lasciato spazio ad archetipi pericolosamente perfetti.
Anche il suo monologo, incentrato su una conversazione con sé stessa da bambina, ha incontrato il favore dei più, a fronte di chi, invece, l’ha trovato decisamente troppo autoreferenziale. La Ferragni, parlando a sé stessa, ha comunque esortato tutte le donne a superare i propri limiti, non farsi mai sovrastare da nessuno e non vergognarsi del proprio corpo… insomma ha dato a questo Festival una sferzata di modernità non indifferente.
Ed essendo Chiara un’icona nel mondo della moda, non poteva non servirsi di quest’ultima per diffondere ancora meglio il suo messaggio. Complessivamente, l’influencer ha sfoggiato quattro diversi outfit, abbastanza diversi tra loro con il primario scopo di diffondere un messaggio di natura sociale molto forte. Ai più attenti, però, non è sfuggito un particolare importante…
Chiara Ferragni e Madame: ecco cosa le accomuna
Tra le mise dell’influencer, una delle più apprezzate è stata quella da li ribattezzata come “il vestito senza vergogna”, particolare in quanto ricrea il corpo nudo di Chiara sul tessuto, tanto da attirare subito anche l’attenzione dei colleghi. L’abito è stato ideato da Maria Grazia Chiuri e il team Dior con lo scopo di sostenere l’influencer nel suo scopo, ovvero (come scrive sul suo profilo IG) quello di “ricordare a tutte le donne il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di se stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli”. Il risultato finale, però, non è risultato poi così nuovo ai più attenti..
Proprio la Ferragni ha chiarito che l’abito è nato da una creazione della Chiuri pensata per Dior per la SS 2018. Da lì, è stato poi elaborato questo delicato vestito in tulle color carne, sopra al quale è stato riprodotto con un’accurata tecnica trompe l’oeil il corpo dell’influencer “al naturale e liberato da quella vergogna che hanno sempre imposto a tutte”.
Ebbene sì, quella creazione noi l’abbiamo già vista e proprio a Sanremo: ad indossarla è stata la cantante Madame, a sua volta in gara anche per la corrente edizione del Festival. Nel 2018, la performer fece sua prima apparizione sul palco dell’Ariston e, con il brano Voce, la sua popolarità crebbe a tal punto da essere attualmente un’artista molto nota ed ascoltata dalle nuove generazioni.
Quell’anno, a curare i suoi look è stata proprio la Chiuri che, per la prima serata, scelse per Madame l’abito che (probabilmente) ha ispirato quello della Ferragni quest’anno. Il maxidress era tempestato di strass argentati che, procedendo verso il basso, convergevano in un’ampia gonna velata in tulle: a sorprendere più di tutto, però, furono proprio i ricami di seni all’altezza del decollété.
Il motivo per cui le due donne hanno sfoggiato lo stesso è differente, ma basato sullo stesso comune denominatore: la cantante infatti, al tempo, dichiarò su IG queste parole: “Questa sera mi vesto da madre. Madre della mia voce. Quello su cui mi sono specchiata è stato fecondato con la mia natura creando la mia identità”. Proprio come Chiara, dunque, Madame si fece portatrice della libera espressione dell’identità, esaltandola attraverso anche la normalizzazione del corpo femminile.