Se soffrite di acne e non sapete come trattare i brufoli per farli andare via velocemente, siete nel posto giusto: tips da non ignorare
Siete stanche di combattere con i soliti brufoletti che spuntano nei momenti meno opportuni? Più li vedete e più non sapete come comportarvi per farli sparire il prima possibile? Non tutti i brufoli sono uguali e, di conseguenza, trattati alla stessa maniera: ebbene, oggi vi aiutiamo a riconoscere ogni tipologia di imperfezione e a scegliere il prodotto giusto per trattarla.
Intanto, se soffrite di acne, dovete assolutamente fare giornalmente una skincare specifica, da valutare sempre con il supporto del vostro dermatologo di fiducia. Di base, i prodotti da scegliere sono quelli per pelli grasse, dunque che vadano ad opacizzare ed asciugare il sebo in eccesso, ma anche per tipologie sensibili, per evitare di metterle ulteriormente troppo sotto stress.
Di base, però, se avete un’occasione speciale e dei brufoletti che vi danno particolarmente fastidio alla vista, non potete far altro che nasconderli: vi avevamo già parlato dei cerotti Compeed che, applicati sull’imperfezione e coperti con fondotinta e correttore matte, vanno ad attenuare decisamente la problematica. Fondamentalmente, però, il brufoletto sarà ancora lì il giorno dopo: come muoverci di conseguenza?
Brufoli, ecco le quattro tipologie e come trattarle
Come vi abbiamo già chiarito, i brufoli non sono assolutamente tutti uguali, motivo per cui il trattamento varierà a seguito di un’attenta osservazione e comprensione della problematica. In linea di massima, possiamo dividere i brufoletti in quattro diverse tipologie, che vi illustreremo con soluzione annessa.
Tipologia 1
Nell’immagine vi mostriamo quattro diversi brufoletti, ognuno diverso dall’altro. Il primo si caratterizza per un alone rosso e una puntina che vira talvolta dal giallo al bianco: quest’ultima è composta da un insieme di sebo, pus e batteri che si fanno strada in superficie fino al poro, con l’obiettivo di uscire. In linea di massima, è abbastanza sconsigliato spremere, soprattutto in condizioni poco igieniche: il modo migliore per trattare questa tipologia è favorire l’espulsione dell’infezione con dei patch, solitamente a base di sostanze volte a sfiammare, come tea tree oil e via dicendo.
Tipologia 2
La seconda casistica che vogliamo analizzare con voi è quella del brufolo che appare particolarmente arrossato, ma sottopelle. Solitamente, questa tipologia è molto dolorosa al tatto: questo accade in quanto, solitamente, si generano per via di processi infiammatori dei follicoli piliferi, all’interno dei quali si accumuleranno pus e batteri senza un’immediata via di uscita. In linea di massima, il miglior modo per trattare questa tipologia è ricorrendo a degli spot treatment a base di acido salicilico, che favoriranno assorbimento e idratazione.
Tipologia 3
Potreste dover fare i conti anche con una terza tipologia di brufoletto, ovvero quelli particolarmente duri al tatto, ma non eccessivamente arrossati. In questo caso, la soluzione più diffusa è quella di ricorrere a prodotti a base di retinoidi, da valutare assolutamente insieme al vostro dermatologo di fiducia. Questa tipologia di prodotti, infatti, possono anche danneggiare la pelle se usati con poca consapevolezza.
Tipologia 4
Chiunque almeno una volta nella vita ha ceduto alla tentazione di spremere un brufoletto: ma come trattare la ferita aperta al meglio onde evitare che si infetti nuovamente? In questo caso, è bene utilizzare creme occlusive a base di pantenolo (precursore della vitamina B5) e ceramidi (che compongono la barriera naturale della pelle). Infine se possedete brufoli piccoli, scaturiti da reazioni allergiche, procedete solo ed esclusivamente con una crema idratante delicata, magari specifica per pelli sensibili.