Bisturi? Forse per alcune donne un ritocchino chirurgico così invasivo potrebbe essere definitivamente posto in soffitta, sostituito dal più pratico e soddisfacente biolifting. Ma di cosa si tratta?
Il biolifting è uno dei più recenti approcci alla medicina estetica, un modo per poter ringiovanire il proprio viso senza però stravolgerne le proprie caratteristiche e senza rivoluzionare i tratti, magari con interventi più dolorosi e rischiosi. Al loro posto, ecco che da qualche tempo si è affacciato con successo il biolifting, un trattamento di retouch senza bisturi, utilissimo per tonificare e rigenerare l’elasticità perduta dei tessuti.
Il suo funzionamento è semplice e, a quanto pare, è sufficiente per catturare l’attenzione delle tantissime vip che nei mesi scorsi si sono avvicinate con crescente passione e dedizione a questo trattamento. Proviamo a conoscerlo un po’ meglio.
Cos’è il biolifting e come si fa
Il biolifting è un lifting che si fa senza bisturi, bensì con una serie di fili di trazione che vengono applicati in anestesia locale e in una procedura che richiede solamente 15-20 minuti di tempo. I fili sono realizzati in polidiossanone, sono ben accetti dal nostro organismo (sono biocompatibili) e sono estremamente sottili e resistenti.
Il risultato? Una volta correttamente applicati, si ottiene un effetto lifting ai tessuti del viso, con una immediata trazione meccanica e lungo termine con cui si riesce a stimolare la produzione di collagene.
Dunque, oltre a ridefinire meglio l’ovale, spianare le rughe e sollevare gli zigomi, l’effetto lifting valorizzerà i tratti naturali della persona per poi sparire gradualmente nell’arco dei 12 mesi, in cui il volto della persona torna esattamente come prima.
Il risultato finale, peraltro, si percepisce solamente a distanza di 30-40 giorni, tempo necessario alla stimolazione del collagene attivata dal polidiossanone o acido polilattico, sostanze di cui sono formati i fili.
Quando fare il biolifting
Il trattamento di biolifting può essere effettuato a qualsiasi età ed è spesso richiesto anche da pazienti giovani che con esso desiderano rinforzare il proprio sguardo o ridefinire l’ovale. In genere, però, le donne che si sottopongono con maggiore frequenza a questo trattamento sono le over 40.
E dopo il trattamento?
Anche se la procedura è poco invasiva (ed è questo uno dei suoi principali benefici), dopo ogni seduta di biolifting bisogna evitare qualsiasi tipo di movimento che possa far sganciare i fili inseriti. Nei primi giorni è inoltre consigliabile utilizzare piccole dosi di cortisone che riducano gli edemi. Per il resto, non ci sono effetti collaterali!