Alcune persone soffrono di ansia da costume. Cos’è questa sensazione di disagio che gli esperti chiamano Bikini Blues?
Gli esperti la chiamano Bikini Blues e si riferiscono alla sensazione di disagio e di ansia di mettersi in costume che prova un italiano su due (circa il 45%). I dati arrivano da uno studio condotto da MioDottore. A tutti sarà capitato di non sentirsi proprio al meglio in spiaggia, ma da cosa dipende? Cosa sapere
Questa sensazione la provano tutti coloro che pensano di avere qualche difetto fisico. E che non si recano in spiaggia senza un pareo o una camicia leggera con cui coprirsi (39%) o senza avere una postura valorizzante (17%), cioè pancia in dentro o petto in fuori.
Altro che serenità per le vacanze! Alcune persone vivono davvero con ansia il momento di indossare un costume e mostrarsi davanti agli altri. Sin da quando provano l’indumento nel camerino per acquistarlo.
Si tratta di una forma di ansia che colpisce circa il 45% degli italiani, soprattutto donne ma anche uomini. Molte persone temono di non aver raggiunto la forma fisica desiderata o sono insicuri del loro aspetto fisico. Altri italiani intervistati affermano di paragonare il proprio aspetto esteriore con gli standard estetici predominanti nella società o con quello dei vicini d’ombrellone, ritenendo di perdere il confronto.
L’ansia, l’imbarazzo ma anche l’insoddisfazione, sono tutti sentimenti pare legati a due zone del corpo in particolare: addominali e gambe. Per il 62% degli intervistati, la mancanza di tonicità sull’addome è un problema mentre le gambe sono un’area critica per il 45% delle donne e il 10% degli uomini.
Il senso di frustrazione che si prova prima e durante la prova costume, nasconde un altro dato. Sui profili social in estate compaiono sempre meno foto di persone in spiaggia. Infatti, il 29% detesta farsi ritrarre in costume mentre il 24% si fa fotografare solo in determinate circostanze e mostrando solo certe parti del corpo (18%). Se si scattano foto al mare, il 49% non le posta.
La psicologa di MioDottore, Marilena Nacci, spiega che “L’ansia sopraggiunge quando un’emozione disturbante non è considerata o non è permessa e diventa, dunque, qualcosa di invisibile e al tempo stesso paralizzante. Al contrario, individuare il “perché” ci si sente inadeguati in costume da bagno permette di riconnettersi con le emozioni più intime e rivivere le esperienze del passato che le hanno scaturite per poi provare ad affrontarle e rielaborarle con maggiore consapevolezza”.
Così, una soluzione potrebbero essere, secondo la dottoressa, fare degli esercizi di respirazione utili per la gestione dell’ansia. Quando si inizia ad essere autocritici, si può bloccare questa sensazione con il respiro per interrompere il flusso di pensieri negativi.
L’estate, le vacanze, il mare: sin da quando siamo bambini, questi sono pensieri positivi e legati alla spensieratezza, al relax, all’allegria. Rovinarli, pensando di non essere abbastanza, non fa che crearci danno e allontanarci dal meritato riposo che a volte è importante concederci.
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